giovedì 26 maggio 2016

Nan Chen, Presidente del Metro Ethernet Forum parla della Third Network Vision

Nan Chen, Presidente del Metro Ethernet Forum , parla in questo video della Third Network Vision, per dei servizi di networking agili, sicuri e orchestrati, illustrando le tre iniziative che hanno l'obiettivo di trasformare la visione nella realtà del futuro:

1) definire gli standard della Lifecycle Service Orchestration (LSO), per ottenere la presenza dei servizi su tutta la rete, indipendentemente dal fatto che questa sia di un unico o di più fornitori;

2) definire i nuovi servizi della Third Network, per fare in modo che gli utenti possano ottenere questi servizi indipendentemente dal punto della rete in cui si trovano;

3) definire una Open LSO, che integra l'utilizzo di soluzioni e interfacce Open Source che aderiscono alle specifiche LSO del MEF, per accelerare l'adozione della LSO a livello globale.



martedì 24 maggio 2016

Retail Pro 9 risolve il "retail chaos"

Retail Pro 9 è una tra le soluzioni software più complete per la gestione dei punti vendita, e viene usato dai grandi marchi nel mondo della moda. Una delle principali caratteristiche è quella di risolvere quello che Retail Pro definisce come "ratail chaos", quel flusso di numeri, dati di vendita, totali e percentuali - scollegati tra loro - che non dicono molto sulle le persone che fanno gli acquisti.

Oggi, le piattaforme software dedicate al mondo del retail devono gestire un'enorme quantità di dati, generati dalle transazioni nei punti vendita, dall'e-commerce, e dalla navigazione dei clienti nel sito. Questi dati, unificati e gestiti, creano un unico punto di vista a 360° del cliente, che - grazie ai numeri - diventa un individuo reale, con passioni, preferenze ed esigenze.

Una visione completa, che permette di anticipare e soddisfare le esigenze dei clienti attraverso i prodotti e i servizi.

Retail Pro 9 integra tutti i dati generati dal sistema:

il software dei POS mobili e fissi;
il software per la pianificazione del prodotto, dell'assortimento, e del merchandising;
le piattaforme di business intelligence, loyalty e marketing;
le applicazioni che gestiscono i pagamenti;
altri elementi tecnologici emergenti, come i beacon e l'RFID;
i dati dell'e-commerce;
i dati dei chioschi interattivi nei punti vendita;
tutti gli altri strumenti e applicazioni utilizzati.

In questo modo, permette di avere la situazione completa e reale dell'inventario, visualizzare la disponibilità delle scorte in luoghi diversi, e risolvere le situazioni di out of stock, mentre il negozio di e-commerce può controllare ed eventualmente usare lo stock dei negozi fisici.

Le applicazioni per la fidelizzazione possono attingere ai dati per lanciare iniziative mirate sulle abitudini di acquisto del cliente, e il team di marketing è in grado di inviare e-mail personalizzate sulla base delle preferenze espresse dal cliente stesso.

Retail Pro 9 è una soluzione completa, che va dalla gestione delle casse a quella del punto vendita, compresi il back office e una funzione estremamente sofisticata di analisi e reportistica, ma anche flessibile, per consentire le necessarie personalizzazioni.

Retail Pro 9 offre la necessaria integrazione tra la presenza fisica e quella online dei retailer, per rispondere nel modo migliore alle esigenze dei clienti del ventunesimo secolo.

In conclusione, Retail Pro 9 offre un quadro completo e dinamico delle interazioni tra cliente e brand, e questo consente a questi ultimi di agire in modo più efficace.

Per informazioni: http://www.retailpro.com/include/eng/Solutions/.


mercoledì 18 maggio 2016

Adriano Pezzuto e Marco Spoldi entrano in BCLOUD

BCLOUD, azienda fortemente concentrata su soluzioni e competenze per la creazione di servizi cloud-oriented e Software Defined annuncia la nomina di Adriano Pezzuto a Cloud Solution Architect e Marco Spoldi a Software Defined Storage B.U. Director .

Nei nuovi ruoli, Pezzuto è responsabile per lo sviluppo di nuove soluzioni basate sul paradigma del Cloud Computing e del Software Defined IT e aiuterà i clienti a definire e implementare soluzioni e servizi innovativi attraverso tecnologie emergenti come OpenStack, Linux Container e Object Storage. Spoldi ha l'obiettivo di potenziare il business della divisione SDO, area divenuta sempre più strategica nel supporto digitale alle imprese.

"L'obiettivo di BCLOUD è portare sul mercato soluzioni sempre più innovative e specifiche in ambito Software Defined ad alta affidabilità e siamo sicuri che Adriano e Marco con la loro esperienza siano le persone giuste che ci aiuteranno nel percorso di crescita costante e a doppia cifra che ci ha caratterizzato finora", dichiara Roberto Castelli, CEO e fondatore di BCLOUD. "Inoltre, il loro sarà un supporto concreto nell'attività di pre vendita sui progetti, sia dal punto di vista dei processi IT sia sotto l'aspetto tecnologico che ci consentirà di migliorare ulteriormente il livello e la qualità dei servizi che offriamo ai nostri clienti."

Prima di arrivare in BCLOUD, Pezzuto ha ricoperto il ruolo di System Engineer presso la divisione Cloud & Network Management di Cisco e prima ancora presso il centro di Ricerca e Sviluppo di Siemens per lo sviluppo di dispositivi di accesso a Internet in banda larga. In oltre 15 anni di esperienza, ha acquisito una vasta conoscenza in molti settori dell'Information Technology dai sistemi software, alle reti di comunicazione, ai dispositivi digitali. Adriano si è laureato in Informatica nel 1998 con il massimo dei voti, presso l'Università di Bari. Da sempre appassionato di tecnologia, nel 1992 ha scritto la sua prima app in ambiente MS-DOS su un Personal Computer IBM con processore Intel 80286.

Marco Spoldi ha maturato una notevole esperienza nel mondo dello storage che parte dal 1977 con i sistemi Honeywell fino al mainframe IBM per poi introdurre sul mercato italiano nel 1988 le Tape Library di Storagetek e nel 1991 i primi sistemi di storage virtualizzato Iceberg. Ha occupato ruoli di management in Storagetek e nel 2001 entra in Compaq e poi in Hewlett Packard dove lavora allo sviluppo del business delle piattaforme di storage enterprise XP/P9500 fino all'acquisizione di 3PAR nel 2010. Dal 2010 al 2013 è responsabile dello sviluppo del Business di 3PAR. Prima ancora ha ricoperto il ruolo di Business Technology Consulting Director in CDM. Dal 2005 al 2013 Marco è stato Chairman del comitato italiano di SNIAE, l'associazione internazionale dei produttori di storage. Ha al suo attivo molte pubblicazioni e articoli relativi a questa tecnologia divulgati su numerose riviste specializzate.

BCLOUD è un'azienda giovane e dinamica nata nel 2011 a Bergamo e che opera nel settore moderno ed emergente del cloud computing. Partner ideale per Service Provider, Aziende Enterprise e Pubbliche Amministrazioni, BCLOUD ha come mission quella di accompagnare le aziende verso il nuovo paradigma tecnologico del Software Defined IT, e offre alle organizzazioni soluzioni e competenze a supporto della creazione di Servizi Cloud-Oriented e Software-Defined. Per maggiori informazioni visitate il sito www.b-cloud.it                  

mercoledì 4 maggio 2016

Infrastruttura componibile - Andrea Massari, country manager di Avnet TS Italia illustra cos'è e perchè è così importante la 'composable infrastructure'

Andrea Massaari
Così, quando si pensava di aver finalmente sotto controllo infrastrutture convergenti, piattaforme convergenti e iper-convergenti improvvisamente si inizia a parlare di infrastrutture componibili. Mentre molti di noi avevano appena finito di capire come inserirsi nelle conversazioni più rilevanti su questo tipo di infrastrutture e i relativi campi di applicazione, Cisco e altri lanciavano le proprie architetture componibili. Il ritmo del cambiamento nel nostro settore non è mai stato così veloce, così credo sia opportuno provare a fare un po' di chiarezza con una panoramica generale sulle infrastrutture componibili e perché sono importanti.

Penso che la maggior parte di noi abbiano familiarità con l'infrastruttura convergente: in sostanza, si riferisce a uno stack integrato di elaborazione, storage e networking con un layer di gestione unificata. Gli esempi includono soluzioni di alcuni dei nostri vendor distribuiti in Emea come Cisco FlexPod, HPE Converged Systems, NetApp, VCE Vblock e molti altri. Possono essere integrate direttamente dal produttore o assemblate dal VAR o distributore (vedi Avnet) prima della distribuzione. E' molto più di un semplice esercizio di 'confezionamento', perché i sistemi convergenti accelerano e semplificano la progettazione, l'approvvigionamento, la distribuzione e la gestione delle infrastrutture dei data center. Stiamo parlando naturalmente di grandi sistemi: server blade, fabric switch e storage array. Questi sono progettati per fornire la potenza e la scalabilità necessari per eseguire qualsiasi carico di lavoro, virtualizzato o fisico che sia.

Successivamente, circa 2 anni fa, abbiamo visto emergere i sistemi iper-convergenti: sono sistemi a nodo singolo che possono essere raggruppati insieme per creare pool di calcolo e di storage. Si tratta di sistemi software defined per combinare processori e dischi all'interno di ogni nodo nei cluster di calcolo e di storage. Sono progettati per ottenere velocità e semplicità di utilizzo, per essere implementati e ampliati in pochi minuti, semplicemente aggiungendo un altro nodo al cluster. Essendo hypervisor-dipendente, sono infrastrutture che sopportano solo i carichi di lavoro che possono essere virtualizzati.

Ora, cos'è l'infrastruttura componibile? L'infrastruttura componibile rappresenta l'innovazione più significativa che abbiamo visto nello spazio convergente, certamente da quando sono entrate in scena le iper-convergenti, e rappresenta la più grande innovazione fino ad oggi.

Si potrebbe dire che l'infrastruttura componibile rappresenta un'architettura di data center con la velocità e la semplicità di una iper-convergente ma abbastanza flessibile per sostenere qualsiasi carico di lavoro (virtualizzato, fisico, containerizzato). Si tratta di una architettura unificata comprendente pool disaggregati di elaborazione, storage e struttura di rete, tutti controllati da un singolo layer di gestione. Tutte le risorse sono software defined, indipendentemente da dove si trovano gli switch o quale sia lo chassis che ospita le CPU e i dischi, ed è possibile comporre e ricomporre queste risorse in base alle singole esigenze. Si tratta di pool di risorse fluidi, che possono essere forniti in modo indipendente e riallocati a volontà per sostenere qualsiasi carico di lavoro. Questa modalità viene spesso denominata "infrastructure as code." Immaginate di poter organizzare l'infrastruttura di data center come se fossero rack di processori, rack di storage, rack di infrastruttura di rete (Ethernet, Fibre Channel, iSCSI, FCoE) che possono essere gestiti in maniera flessibile e utilizzati come pura capacità in base alle esigenze dei carichi di lavoro, a prescindere dal fatto che tali carichi di lavoro siano virtualizzati o fisici.

Qual è dunque il vantaggio e perché ora? L'infrastruttura componibile promette di aumentare notevolmente l'efficienza a l'agilità dei data center. Le organizzazioni IT sono sempre più sotto pressione per consentire la crescita del business, dato che l'IT è sempre più visto come un reale driver di business, piuttosto che un mero centro di costo: il compito che viene loro assegnato è diventare molto più veloci nel fornire capacità on-demand e supportare nuove idee, progetti e applicazioni. Allo stesso tempo, deve mantenere le applicazioni aziendali tradizionali, assicurando prestazioni, disponibilità e sicurezza per le applicazioni di base su cui gira il business. L'infrastruttura componibile consente di soddisfare entrambe le sfide con la creazione di una singola architettura di data center in grado di supportare i requisiti delle applicazioni aziendali tradizionali, fornendo al contempo la velocità e la flessibilità per supportare le richieste di nuovi progetti e applicazioni in una modalità agile e on-demand.

Quindi aspettiamoci nei prossimi mesi molto interesse intorno alle infrastrutture componibili, abbiamo appena iniziato. Alcuni dei player chiave dell'infrastruttura sono già al lavoro sulla prossima fase di innovazione componibile (si pensa di separare il complesso processore/memoria per consentire pool fluidi di memoria che possono essere forniti in modo indipendente dal processore).