mercoledì 25 maggio 2022

6 idee preconcette (o meno) sullo “shadow SaaS”

di Paul ESTRACH, Direttore Marketing Prodotti di MEGA International


Da qualche anno, le soluzioni SaaS hanno sedotto quasi tutte le organizzazioni. A volte senza nemmeno saperlo, poiché qualsiasi dipendente può sottoscrivere un abbonamento e accedere al servizio senza restrizioni attraverso un semplice browser. Gli utilizzi che risultano invisibili all'IT e agli architetti aziendali non sono senza rischi, quindi rivediamo quali siano le nozioni preconcette e quali le verità sullo shadow SaaS nelle organizzazioni. 

Shadow SaaS è la versione moderna dello shadow IT

Falso - Shadow IT è una nozione che è stata identificata e concettualizzata da molto tempo nelle organizzazioni. Nella maggior parte dei casi, le sue origini risalgono alla costruzione empirica e non strutturata dei sistemi informativi più di trent'anni fa. Questa mancanza di razionalizzazione ha portato a una perdita di visibilità sul sistema esistente e quindi a rischi e derive, soprattutto in termini di costi.

Lo Shadow SaaS è invece l'utilizzo di soluzioni SaaS da parte degli utenti aziendali, senza riferirlo al dipartimento IT. Questa situazione è resa possibile dal principio intrinseco della modalità SaaS, che combina funzionalità e infrastruttura in un unico abbonamento, che gli utenti aziendali possono sottoscrivere direttamente. Lo shadow SaaS è quindi un elemento dello shadow IT, che rimane il problema più complesso da rintracciare, perché è al di fuori del dipartimento IT e dei suoi budget.  

L'unico rischio del SaaS ombra è finanziario

Falso - Il rischio finanziario è ovviamente importante: senza visibilità o capacità di gestione da parte del dipartimento IT, ci sono molte applicazioni ridondanti e abbonamenti inutilizzati all'interno dei molteplici dipartimenti aziendali o di supporto. Ma anche i rischi sui dati sono importanti.

Innanzitutto vi sono i rischi relativi ai dati personali ("data privacy"). Senza padroneggiare le applicazioni SaaS, è impossibile soddisfare i requisiti delle normative sulla privacy (come il GDPR) per esempio. Questo è particolarmente vero quando si tratta di identificare gli usi, i luoghi di archiviazione e i metodi di trattamento dei dati personali all'interno dell'organizzazione. 

Allo stesso modo, lo shadow SaaS può creare rischi per i dati sensibili: informazioni sui clienti, segreti industriali, ecc. Anche in questo caso, il dipartimento IT deve mantenere il controllo per limitare ulteriori rischi, soprattutto in termini di business o di immagine.

Il fenomeno SaaS sta crescendo nelle organizzazioni

Vero - Piattaforme collaborative, gestione delle note spese, strumenti HR, gestione delle relazioni con i clienti, messaggistica istantanea, robot conversazionali: esistono oggi molte applicazioni per aiutare i team aziendali nel loro lavoro quotidiano. 

Di facile accesso, con abbonamenti spesso ragionevoli e talvolta persino gratuiti per esigenze limitate, queste diverse applicazioni non richiedono alcun intervento da parte del dipartimento IT per essere implementate. Inoltre, non c'è generalmente alcun intento malevolo da parte degli utenti: dal loro punto di vista, è solo un modo per essere efficienti rapidamente.

La maggior parte dei CIO ha sufficiente visibilità sulle applicazioni SaaS

Falso - Le applicazioni SaaS possono essere utilizzate attraverso un semplice browser e possono essere sottoscritte direttamente dai team aziendali, senza alcuna consultazione con il dipartimento IT. 

Di conseguenza le organizzazioni di una certa dimensione - soprattutto le grandi aziende, ma anche alcune piccole e medie - possono scoprire, durante gli audit fatti con le piattaforme di gestione SaaS, che dal 60 al 70% delle applicazioni SaaS sono completamente invisibili ai dipartimenti IT, che quindi hanno una visibilità parziale e non sono in grado di gestire e razionalizzare le applicazioni utilizzate dall'azienda.

I compiti dell’enterprise architecture si evolveranno con la crescita del SaaS

Vero - L'enterprise architecture continuerà ovviamente a svolgere le sue missioni principali, in particolare l'analisi e la consulenza nella trasformazione e ottimizzazione dei sistemi informativi. 

D'altra parte l'architetto delle soluzioni si concentrerà più sulle esigenze del business che sulle questioni infrastrutturali - hosting, deployment, supervisione - che saranno sempre più delegate a parti esterne, dato il principio stesso del SaaS. 

Poiché il rischio è spostato al fornitore di servizi esterno, le sfide dell'architettura aziendale si concentreranno sulla definizione dell'architettura di business, i livelli funzionali, la razionalizzazione delle applicazioni e delle funzionalità esistenti - e meno sugli aspetti tecnologici del deployment.

I rischi dello shadow SaaS saranno limitati agli utenti esperti

Falso - Con gli utenti sempre più a loro agio con la tecnologia digitale, le proiezioni suggeriscono che l'80% delle applicazioni delle organizzazioni potrebbero essere utilizzate in modalità SaaS entro il 2031 (rispetto al 17% di oggi). 

Il rischio che lo shadow SaaS si diffonda in tutta l'organizzazione è quindi molto reale. Sarà contenuto solo se gli architetti aziendali e i team IT avranno sufficiente visibilità per essere in grado di gestire tutte queste applicazioni e quindi ottimizzare il loro uso e i costi.

Per fare questo potranno contare su specifici strumenti di gestione SaaS (che il 50% delle organizzazioni sta già pianificando di implementare entro il 2026 secondo Gartner) e strumenti di pianificazione della trasformazione IT. Emergeranno anche i futuri "SaaS Management Director", posizioni che senza dubbio cresceranno nei prossimi anni.

L'autore

Paul Estrach è direttore del marketing dei prodotti presso MEGA International, con oltre 15 anni di esperienza nella pratica dell'Enterprise Architecture. Prima di questo ruolo, ha lavorato con un gran numero di organizzazioni sui loro progetti di trasformazione, dall'ottimizzazione dei processi all'evoluzione dei loro sistemi informativi, prima come consulente poi come direttore dei servizi per oltre 7 anni.


giovedì 19 maggio 2022

Spectralink e Cambium Networks: piena interoperabilità per le soluzioni di telefonia aziendale.

Spectralink Corporation, leader internazionale nelle soluzioni di mobilità aziendale, ha annunciato che Cambium Networks, fornitore di riferimento per le soluzioni di rete wireless, fa ora parte del programma di certificazione Voice Interoperability for Enterprise Wireless (VIEW). La certificazione riconosce la piena interoperabilità tra gli access point Wi-Fi di Cambium Networks e i telefoni Wi-Fi Spectralink ed è anche parte del Cambium Networks Ecosystem Partnership Program.

Cambium Networks si unisce così a una selezionata lista di vendor di infrastrutture Wi-Fi “best-of-breed” per fornire una soluzione di telefonia con una comprovata, superiore qualità di Voice over WLAN (VoWLAN) per gli operatori in prima linea e mobili in settori quali l'assistenza sanitaria, la vendita al dettaglio, la produzione, l'istruzione e l'hospitality tramite i telefoni Spectralink.


L'esclusiva rete di partner di Spectralink è una parte fondamentale del suo ecosistema e della sua strategia go-to-market e insieme a Cambium Networks sta contribuendo a far progredire nuove possibilità di mobilità aziendale per gli utenti finali, le loro industrie e i mercati di tutto il mondo. Con questa nuova certificazione, Cambium Networks entra a far parte della Technology Alliance Partners (TAP) di Spectralink, una rete in continuo sviluppo di vendor attentamente selezionati per la loro leadership di mercato, gli allineamenti strategici e l'interoperabilità delle soluzioni.

L'intera gamma di prodotti Cambium Networks ora fornisce QoS standard Wi-Fi e sicurezza WPA2 PSK con i telefoni Wi-Fi Spectralink. I prodotti WLAN di Cambium Networks sono stati testati per la compatibilità e le prestazioni con i telefoni wireless Spectralink, e Spectralink supporta le implementazioni con i prodotti dell'infrastruttura WLAN di Cambium Networks.

"Siamo felici che Cambium Networks sia entrata nella nostra famiglia di partner", dichiara Maribel Ojeda Jiménez, Region Lead EMEA Mediterranean di Spectralink Corporation. "Spectralink si impegna a costruire un'ampia rete di partner per garantire agli utenti finali e al mercato una gamma completa di opzioni facili da implementare, convenienti e adatte alle loro esigenze verticali. Quest'ultima certificazione conferma i nostri sforzi per lavorare insieme ai partner e offrire al mercato flessibilità, produttività e sicurezza".

Jean-François Fontaine-Boullé, Director Strategic Verticals EMEA di Cambium Networks ha commentato: "Formare questa alleanza con Spectralink fa parte del piano generale di Cambium Networks di assicurare l’interoperabilità con i principali fornitori di software e hardware nei mercati verticali strategici, per aumentare la produttività e la sicurezza dei clienti con implementazioni agevoli e senza problemi."


mercoledì 11 maggio 2022

Connettività wireless : una opportunità a 360° tutta da scoprire con Cambium Networks

Il “Cambium Networks and friends” roadshow si propone di approfondire col canale i temi della digitalizzazione e del ruolo delle tecnologie wireless nel pubblico e nel privato: dal PNRR ai WISP, dagli ospedali al retail. Partenza il 17 Maggio a Milano.

“Cambium Networks and friends” è un roadshow su scala nazionale, in cui i 6 distributori del vendor, in collaborazione con aziende partner coinvolte nei progetti, incontrano gli operatori del canale per approfondire i numerosi temi legati alle nuove tecnologie wireless e dare supporto per sfruttare al meglio queste straordinarie opportunità di business.

Gli argomenti sono davvero numerosi: PNRR, Industria 4.0, education, hospitaly, WISP (wireless internet service provider), security, retail. 

I distributori protagonisti degli incontri saranno Aikom, Sice, Elmat, Allnet, Advantec, Tellcoms.

Tutti gli eventi vivranno in una formula a doppio binario, “live” in presenza e online.

Si parte il 17 maggio a Milano, al Grand Visconti Palace, focus dell’incontro il PNRR e il ruolo del system integrator per attivare il cambiamento. 

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), 191,5 miliardi più 30,6 di risorse aggiuntive governative costituisce una straordinaria opportunità di modernizzazione del paese, coinvolgendo tutti i settori economici. La digitalizzazione è senza dubbio al centro di questo poderoso processo di innovazione nonché la prima voce di finanziamento del piano europeo, a cui sono dedicati 49,82 miliardi di euro, volendo includere anche 800 milioni di React-Eu, un fondo per la coesione, a sostegno delle aree più fragili. Gli investimenti sulla pubblica amministrazione puntano a supportare la migrazione nel cloud delle attività degli uffici pubblici creando un’infrastruttura nazionale, mentre dei miliardi stanziati per l’innovazione del sistema produttivo privato la gran parte è destinata agli incentivi di Transizione 4.0 e alle reti ultraveloci (banda larga e 5G).

Protagonista di questo primo step del roadshow sarà il distributore  Aikom, affiancato da Bosch e GPON by EK. Orari : Evento Live Ingresso ore 14:00 - Evento Online Inizio ore 14:30 - Fine ore 17:30

Le tappe successive saranno:

- il 26 Maggio a Lucca, dove il distributore padrone di casa sarà SICE

- l’8 Giugno Verona con Elmat

- il 23 Giugno Brescia con Advantec

- in data ancora da definire a Maranello con Allnet

- il 20 Settembre a Firenze con Telcomms.

Qui il calendario completo del roadshow per la registrazione agli eventi